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E furono rotte diverse... *

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E furono rotte diverse

vedemmo diverse le mete

binari per correre

lontano da noi.

Gelida la sabbia di notte

-il mare indifferente dialogava

il suo sabir contro lo scoglio-

mentre lottavo

con leviatani e piovre

generati dalla solitudine.

Alla fine della lotta

fu rinascita tardiva

/rammarico negli occhi/

da affrontare disarmata

in quel rifugio vuoto

di echi.

 Nando - 06/11/2016 08:29:00 [ leggi altri commenti di Nando » ]

La scissione di ciò che è stato uno nell’amore, quindi la separazione e il ritorno al duale - l’io e il tu entrambi ridivenuti estranei a quel noi -, la "crudele solitudine", che beffarda e cinica frustra l’anima, con la roboante voce a deriderle il sogno appena alienatosi dalla realtà, e infine la " rinascita tardiva" trovano - e lo narrano coi versi - il loro compimento drammatico ed esistenziale nella "chiave di volta" del testo: un luogo della memoria vissuto come rifugio dove far riparare il cuore immerso nei venti ghiacciati della desolazione affettiva di timbro adamitico, ma trovarla quella memoria priva di echi. Ed è il dramma dell’anima.

 Silvia De Angelis - 05/11/2016 15:16:00 [ leggi altri commenti di Silvia De Angelis » ]

Sensazioni intime, rafforzate da un valido contesto della natura
Bellissima, questa tua, un abraccio cara, silvia

 Fiammetta Lucattini - 04/11/2016 09:17:00 [ leggi altri commenti di Fiammetta Lucattini » ]

Metafore e personificazioni rendono i tuoi versi (già di per sé belli) pregevoli.
Un caro saluto

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